Podcast – Tre Rose Rugby Quattro Mete Infinite Emozioni
L’aria di Casale Monferrato sapeva di festa e di speranza ieri, 11 maggio 2025. Al campo sportivo cittadino, la ASD Le Tre Rose Rugby ha affrontato l’Imperia in quella che si è rivelata essere la partita dell’anno per le Tre Rose, un’epica di 80 minuti che ha emozionato anche i più esigenti.
Un Primo Tempo da Infarto: Quando il Cuore Batte Forte
Tre Rose Rugby Quattro Mete Infinite Emozioni – Il fischio d’inizio ha segnato l’inizio di uno spettacolo che nemmeno Salavatores avrebbe potuto scrivere sceneggiatura più emozionante . L’Imperia, squadra agguerrita in cerca di punti, ha iniziato come un treno in corsa: prima meta al 15′, poi la seconda al 28′. Sembrava tutto far prevedere per una disfatta. Ma chi conosce Le Tre Rose sa che questa squadra ha il sangue di un leone africano nelle vene.
Al 35′, Omar – notate bene questo nome, perché tornerà più volte nella cronaca di oggi – confeziona il primo dei suoi assist da manuale, servendo su un piatto d’argento una meta a Kalou. Lo stadio esplode, i tamburi risuonano, e improvvisamente quel 3-1 diventa meno pesante da digerire.
Il Secondo Tempo: tutti per Le Tre Rose
Se il primo tempo era stato un dramma, il secondo è stata pura poesia in movimento. Come un Phoenix che risorge dalle ceneri, Le Tre Rose sono tornate in campo con occhi di fuoco.
Due mete di fila – una di Boika Ousmane Kamara e una di Keita – ribaltano tutto. Il pareggio sembrava scritto nelle stelle, e infatti arriva con la terza marcatura consecutiva. Il campo di Casale Monferrato era in delirio: si cantavano inni in lingue diverse ma con il cuore all’unisono.
L’Episodio che ha Cambiato Tutto: Omar e la Meta Fantasma
Ma il rugby, si sa, è uno sport dove il destino ha voce in capitolo. L’episodio che ricorderemo per sempre: Omar segna una meta che sembrava la quarta, quella che avrebbe potuto cambiare il corso della partita. L’arbitro Santi Carrubba – nome che rimarrà nella memoria collettiva di oggi – non convalida. Tensione, proteste, ma alla fine la sportività prevale. Tre Rose Rugby Quattro Mete Infinite Emozioni
Karma? Forse. Omar non si abbatte e segna immediatamente dopo, questa volta riconosciuta. La quarta meta è servita, il pubblico acclama il suo nome come un mantra liberatorio.
La Sfortuna del Giallo: Keita e l’Ingiustizia del Campo
Come se non bastasse, Keita riceve un cartellino giallo per un pugno che, come si scoprirà poi, non ha mai dato. Il rugby è così: a volte giusto, a volte crudele, ma sempre umano.
Il Tragico Finale: Quando i Sogni si Infrangono
Le emozioni di ottanta minuti si condensano negli ultimi dieci. L’Imperia trova le forze per l’ultimo assalto e segna la meta che vale la vittoria: 26-37. Il fischio finale echeggia come un lamento, ma nei volti dei ragazzi delle Tre Rose non c’è tristezza. C’è la consapevolezza di aver scritto una pagina della propria storia.
Il Terzo Tempo: Quando l’Africa Incontra l’Italia
Ma la vera magia è iniziata dopo. I ragazzi delle Tre Rose hanno sfoggiato gli abiti tradizionali dei loro paesi d’origine: dashiki colorati, boubou eleganti, kaftani ricamati. Un caleidoscopio di culture che ha trasformato il campo in un villaggio globale.
E l’allenatore Stefano Formaggio? Anche lui ha indossato un tradizionale vestito africano, dimostrando che l’integrazione passa anche dai piccoli gesti, dai dettagli che parlano al cuore prima che alla mente.
Le Voci del Campo: Quando le Emozioni Parlano
“È stata la migliore partita della stagione per Le Tre Rose di Casale Monferrato” ha commentato coach Formaggio, abbracciando i suoi ragazzi. E aveva ragione: al di là del risultato, quello che si è visto ieri a Casale Monferrato è stato un esempio vivente di come lo sport possa essere molto più di una semplice gara.
I Marcatori: Gli Eroi di una Giornata Indimenticabile
Per Le Tre Rose (4 mete):
- Kalou (2 mete)
- Boika Ousmane Kamara
- Keita
Per l’Imperia (5 mete):
- Vianello Giacomo
- Alessandro Ardoino
- Nunziata Riccardo (2 mete)
- Antonio Del Mondo




In ordine a partire da sinistra in alto le foto di Boika, Kalou, Oumat, Keta
Quella di ieri non è stata solo una partita di rugby. È stata la dimostrazione vivente che l’inclusione non è una parola vuota, ma una realtà concreta fatta di sudore, lacrime, e sorrisi condivisi.
Oltre il Risultato: Una Lezione di Vita
Nel post-partita, mentre i giocatori si scambiavano maglie e strette di mano, un bambino di Casale Monferrato si avvicinava a Omar, porgendogli un disegno fatto a matite colorate. Era l’immagine di un arcobaleno sopra un campo da rugby, con scritto: “Grazie per farci sognare.”
E forse, alla fine, è proprio questo che conta: non chi vince o chi perde, ma la capacità di far sognare, di unire, di costruire ponti dove prima c’erano muri.
La partita è finita, ma la storia delle Tre Rose continuerà e noi saremo qui, pronti a raccontarvela, una meta alla volta.