Il volontariato rappresenta uno dei pilastri fondamentali della società civile e, nel magistero di Papa Francesco, assume una dimensione ancora più profonda. Attraverso numerosi discorsi, messaggi ed encicliche – raccolti nel libro “Io avrò cura di te. La chiamata per il bene comune” – il Santo Padre ha delineato quella che possiamo considerare una vera e propria catechesi sul volontariato.
Il Volontariato come Esercizio di Libertà
Per Papa Francesco, essere volontari non è un semplice “volontarismo”, ma una scelta deliberata che rende liberi. Questa decisione personale apre il cuore alle necessità dell’altro, alle richieste di giustizia, alla difesa dei poveri e alla cura del creato.
Il volontariato rappresenta un cammino “in uscita” che ci porta fuori dall’individualismo e dall’egoismo, lontano dall’immobilità dell’autoreferenzialità. In un mondo spesso segnato dalla “civiltà dello scontro”, il volontariato propone invece la via dell’incontro, della riconciliazione e della guarigione.
Si tratta di un impegno svolto senza compenso economico, per vocazione, investendo il proprio tempo per rendere feconda la vita degli altri.
L’Impegno per il Bene Comune
“Il mondo ha bisogno di volontari e di organizzazioni che vogliano impegnarsi per il bene comune“
Questa parola, “impegno”, che molti vorrebbero cancellare dal vocabolario contemporaneo, è essenziale per la costruzione di una casa comune dove tutti possano essere accolti con dignità.
Il bene comune, seguendo la definizione del Concilio Vaticano II, è l’insieme delle condizioni sociali che permettono il pieno sviluppo di gruppi e individui. Per perseguirlo, è necessario considerare il prossimo come “un altro se stesso”.
È fondamentale non confondere il bene comune con il mero “benessere”, concetto egoista focalizzato sull’abbondanza materiale e sugli interessi di parte. Il bene comune è una “roccia” su cui edificare una società sana, inclusiva, giusta e pacifica.
Essere “Con” e Non Solo “Per”
Essere volontari significa essere artigiani di misericordia. Questo implica essere “con” gli altri, accanto a loro, lavorando insieme, accompagnandoli e lasciandosi accompagnare.
L’azione volontaria non è solo fatta “per” la gente, ma “con” la gente. Questo metodo del “con” è una pratica fraterna che incarna il principio fondamentale che “nessuno si salva da solo”.
A differenza della beneficenza filantropica, che può creare dipendenza, il volontariato autentico genera reciprocità e riconoscimento mutuo, elementi indispensabili per il rispetto di sé e la costruzione di legami sociali genuini.
Essere volontari significa anche “toccare la carne di Cristo” con le proprie mani, diventando la mano tesa di Cristo che raggiunge chiunque abbia bisogno di aiuto.
Moltiplicare la Speranza
Un compito essenziale del volontariato è quello di moltiplicare la speranza nella società. Questa missione diventa più efficace quando le organizzazioni collaborano tra loro e con le istituzioni.
La speranza è un bene di cui abbiamo estremo bisogno; è l’ancora che dà sicurezza e la vela che fa avanzare. È una virtù umile ma quotidiana, essenziale per respirare la vita e darle un senso.
Il volontariato nutre la speranza disseminando esperienze di bene e relazioni positive nel quotidiano. Dove cresce la speranza, si moltiplicano anche le energie per costruire un ordine sociale più umano e giusto.
Le Icone del Volontariato Secondo Papa Francesco
Maria della Visitazione
L’icona del volontariato cristiano è la giovane Maria che visita Elisabetta. I suoi atteggiamenti – ascolto, decisione e azione pronta (“in fretta”) – racchiudono le qualità essenziali del volontario. Maria è un modello di giovane “in movimento”, proiettata verso l’esterno per servire. Nel suo andare, porta con sé Gesù, rendendo ogni servizio un atto d’amore.
Il Buon Samaritano
La parabola del Buon Samaritano è un riferimento centrale. Il Samaritano incarna l’atteggiamento di chi “prende su di sé il dolore degli altri anziché alimentare odi e risentimenti”. Egli mostra come si costruisce una comunità accogliendo la fragilità e rifiutando l’esclusione.
Gli Amici del Paralitico
L’episodio degli amici del paralitico (Marco 2, 1-5) evidenzia la forza della cooperazione. Di fronte all’ostacolo della folla, gli amici trovano un modo creativo per far arrivare il loro amico a Gesù. La loro azione è un “miracolo” di squadra, un modo per “scoperchiare il tetto” di sistemi ingiusti.
La Gratuità: Scintilla del Volontariato
La gratuità è la scintilla che accende il volontariato. Non è qualcosa di “gratis”, ma ciò che non ha prezzo. È fare un gesto perché è buono in sé, senza aspettarsi un tornaconto.
Questa logica, opposta a quella del calcolo e del profitto, trasforma i conflitti e supera le inimicizie. La gratuità è anche la chiave per una vita piena di gioia, che non deriva dalle cose materiali, ma dall’esperienza dell’amore donato e ricevuto.
Il Volontariato nella Visione Sociale ed Economica
Papa Francesco inserisce il volontariato in un contesto sociale ed economico più ampio. Esso contribuisce alla costruzione di legami di amicizia civile, fondamentali in una società che necessita di fraternità.
L’impegno per il bene comune richiede amore sociale e solidarietà. La solidarietà non è solo generosità occasionale, ma un modo di pensare e agire in termini di comunità, lottando contro le cause strutturali della povertà e dell’ineguaglianza.
Il Papa promuove anche il principio di sussidiarietà, che permette a tutti di contribuire al bene comune. Egli auspica una “nuova economia per il bene comune” che sia inclusiva e che riconosca la dignità del lavoro come via fondamentale per la dignità della persona.
Conclusione: Semi di Speranza
La “catechesi del volontariato” di Papa Francesco è un forte invito a un impegno attivo e disinteressato. È un percorso di amore sociale e di solidarietà che si oppone alla cultura dello scarto e dell’indifferenza.
È un invito a essere semi di speranza, capaci di riconoscere la nostra fragilità e il bisogno reciproco. Il volontariato è chiamato a seminare olio e profumo di speranza, non amarezza, costruendo un futuro migliore basato sul bene comune e sulla fraternità.
Come ricorda costantemente il Santo Padre: “Non ci si salva da soli”. È la chiamata a essere persone “in uscita”, portatrici di quella vicinanza, tenerezza e compassione che sono lo stile stesso di Dio.
Hai esperienze di volontariato da condividere? Lascia un commento qui sotto e racconta la tua storia di servizio e speranza!